Parchi del Ducato
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale
Parco dei Cento Laghi
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Paesaggi

Il territorio del Parco e della sua Area Contigua, grazie alla sua notevole estensione, comprende ambienti collinare (450 m s.l.m.) in corrispondenza del fondovalle del Torrente Parma, ma anche massicci montuosi di tutto rilievo posti a ridosso del crinale appenninico principale e sulle dorsali secondarie che dallo stesso si staccano perpendicolarmente (1500/1600 m s.l.m.).

Per questi motivi il Parco è un mosaico di paesaggi sempre diversi nei quali la millenaria convivenza tra la natura e le attività umane ha dato forma ad equilibri non sempre facili, ma molto spesso davvero piacevoli e armonici. 

Dalla verde e agricola collina fino alle aree montuose dove ancora sono evidenti le tracce dell'ultima glaciazione (tra 75000 e 10000 anni fa), è un susseguirsi di ambienti diversi, ognuno con proprie caratteristiche naturali, culturali e paesaggistiche.

Questa varietà di ambienti e fasce altimetriche dà vita ad un paesaggio molto diversificato.

Alle quote più basse, da un dolce paesaggio agricolo dove i seminativi si alternano ai prati stabili, circondati da lunghe siepi e boschi misti di latifoglie.

Salendo di quota aumenta la copertura boschiva, interrotta a tratti da prati e prati-pascoli, costellata da piccoli centri abitati e attraversata da una fitta rete di strade forestali e sentieri pedonali.

Già dalla vetta del Monte Fuso (1115 m) è possibile beneficiare di un bel panorama, ma è solo continuando verso l'Appennino che si può godere maggiormente delle bellezze paesaggistiche del territorio. 

Le dorsali montuose, disposte perpendicolarmente al crinale principale in direzione nord-est, disegnano una bellissima successione di piccole vallate, incise da limpidi torrenti e dominate da alcune cime che sono veri e propri "balconi" naturali (M.te Caio 1584 m, M.te Navert 1657 m, M.te Torricella 1728 m, M.te Cervellino 1492 m).

La millenaria presenza dell'uomo e delle sue attività (agricole, abitative, culturali, artistiche, ...) è parte integrante del patrimonio paesaggistico, oltreché storico-culturale, del Parco.

Dove la presenza e le attività dell'uomo sono più significative, si possono incontrare bei borghi storici, antichi resti di imponenti castelli, chiese e pievi romaniche.

Anche dove minore è l'intensità dell'opera dell'uomo il paesaggio è comunque caratterizzato da significative e belle testimonianze storico-culturali, come le tante maestà (formelle votive in marmo) che punteggiano sentieri e fontane, i muretti in pietra a secco che delimitano strade e campi, piccoli centri abitati e case sparse.

Laddove le condizioni storiche di carattere ambientale, climatico e di accessibilità hanno determinato una minore presenza dell'uomo, la natura si manifesta in forme più "autentiche", dando vita a paesaggi spettacolari e panorami mozzafiato, oltre che a isolate e "sfuggenti" emergenze che sono vere e proprie rarità.   In queste aree maggiormente naturali le esigenze di tutela si fanno più impellenti e cercano di conservare habitat e singole specie rare e/o minacciate, spesso dichiarate di interesse comunitario.
Castagneto autunnale in Val Bratica
(foto di PR Cento Laghi)
Il crinale appenninico imbiancato, in secondo piano
(foto di Gilli-Tirillazzi)
Piccoli borghi incastonati tra pascoli e boschi
(foto di Marco Rossi)
Cima Bocchialini, sul Monte Caio, offre un poanorama a 360°
(foto di Marco Simonetti)
"Maestà" in marmo su pietra arenaria con, sullo sfondo, il Groppo Sovrano
(foto di Marco Rossi)