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Parco dei Boschi di Carrega
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La Rocca e l'Oratorio di Sala Baganza

Il topònimo "Sala" (di stampo longobardo ad indicare una residenza signorile) compare per la prima volta nel 995, mentre "Baganza" è stato aggiunto per decreto Reale del 5 Ottobre 1862. Di un "castellum de Sala" si ha notizia nel 1254 quando ne diviene signore, grazie al matrimonio con Adelmota Cornazzani, Teseo o Tedisio Sanvitale. Nel 1477 Gilberto III Sanvitale ottiene autorizzazione dal Duca di Milano Gian Galeazzo Sforza di ampliare il suo "palatium" e lo trasforma in un possente quadrilatero, difeso da un ampio fossato. Gilberto IV, marito di Barbara Sanseverino, tra il 1564 e il 1578 fece decorare il tratto occidentale del piano nobile con la storia di Enea, il trionfo della Croce, i ritratti dei Cesari e le fatiche d'Ercole.

Passata ai Farnese nel 1612, la Rocca di Sala viene scelta nel 1723 come dimora di Antonio Farnese che affida a Sebastiano Galeotti l'affrescatura con soggetti mitologico allegorici. Con l'avvento dei francesi napoleonici la Rocca e i terreni vengono assegnati al pinerolese Michele Varron che nel 1823 fa abbattere le ali sud, est e ovest, conferendo alla Rocca l'aspetto attuale. La proprietà passerà successivamente ai Carrega, ai Magnani, ai Romani ed infine (1987) in parte al Comune di Sala Baganza.

All'interno della Rocca si trova un Oratorio, tempio ad arcata unica di chiara impronta neoclassica incastonato nell'estremità nord-ovest dell'edificio. Fu edificato, su progetto dell'Architetto Luigi Feneulle, tra il 1793 e il 1795, per volontà del Duca Ferdinando di Borbone. La breve distanza fra il Parco e il Centro di Sala Baganza, dove si trova la Rocca, suggerisce la visitadi entrambi.

Testo a cura del Centro Studi della Val Baganza.

Rocca di Sala Baganza
(foto di PR Boschi Carrega)
Oratorio di Sala Baganza
(foto di turismoparma.it)