Parchi del Ducato
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale
Parco dei Boschi di Carrega
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Storia, arte e cultura

L'area oggi tutelata dal Parco Regionale Boschi di Carrega è sempre stata utilizzata come residenza estiva e riserva di caccia dalle famiglie nobiliari che se ne sono tramandate la proprietà fino alla recente istituzione a Parco.

La famiglia San Vitale è stata la prima importante famiglia nobiliare proprietaria di vaste estensioni di territorio; nel 1500, quando i Farnese conquistarono i Ducati di Parma e Piacenza, iniziarono a premere per estendere il loro potere fino a Sala Baganza e Collecchio. Tale pressione culminò e terminò nel 1612 quando Ranuccio I Farnese, dopo aver fatto giustiziare Girolamo San Vitale e Barbara San Severino, acquisì definitivamente questi territori trasformandoli in residenza di villeggiatura e tenuta di caccia della Corte di Parma.
I Farnese mantennero il potere fino al 1731, quando il Ducato passò a  Maria Amalia di Borbone che incise profondamente sulla storia dei Boschi di Carrega, incaricando l'architetto francese Petitot di costruire in luogo di una vecchia casa di caccia, il Casino dei Boschi quale residenza estiva e casino di caccia.
Dopo essere stato parte dell'impero francese, con il Congresso di Vienna (1815), il ducato venne assegnato a Maria Luigia d'Austria, moglie di Napoleone, con l'accordo che alla morte di lei, la proprietà ritornasse ai legittimi eredi Borbone. Tra il 1819 e il 1826, per volere di Maria Luigia, il Casino dei Boschi venne ampliato e trasformato, con la costruzione della prolunga e del Casinetto.
Inoltre, nel 1827 Maria Luigia fece costruire una residenza estiva, la Villa del Ferlaro, per i figli avuti dal secondo marito, il Conte Niepperg. Di Maria Luigia si ricordano anche le importanti trasformazioni che operò sul territorio, tra cui la realizzazione del giardino all'Inglese intorno alla Villa e l'impianto di una faggeta nella vallecola del Rio Buca Pelosa: la Faggeta di Maria Amalia, ancora oggi uno dei percorsi più suggestivi del Parco.

Dopo la morte di Maria Luigia la proprietà tornò ai legittimi eredi della famiglia Borbone, fino all'Unità d'Italia, quando passò sotto i Savoia, sempre come riserva di caccia. Quindi la proprietà passò definitivamente alla nobile famiglia dei Carrega che ancora oggi è proprietaria del Casino dei Boschi e di parte del giardino monumentale. I Carrega hanno lasciato un profondo segno su questo territorio: hanno fatto costruire i laghi, hanno incentivato la silvicoltura, e hanno introdotto, per abbellire il paesaggio, svariati alberi esotici che oggi caratterizzano fortemente il parco.

L'istituzione del Parco Regionale, il primo dell'Emilia Romagna, risale al 1982, ma il movimento che portò alla sua formazione nacque addirittura una decina d'anni prima, all'inizio degli anni '70, quando i Comuni della zona e la Provincia di Parma diedero vita a un Consorzio per frenare la lottizzazione in atto all'interno dei boschi e preservare così questa zona per renderla fruibile al pubblico. Il Consorzio che gestisce il Parco, di cui fanno parte la provincia di Parma e i Comuni di Parma, Collecchio, Felino, Fornovo e Sala Baganza, ha proceduto all'acquisto di terreni, che sono state destinati alla libera fruizione da parte del pubblico, e immobili in cui sono state realizzate le strutture del Parco, dagli uffici ai centri visita.

Dal 2012, nell'ambito del riordino delle aree protette dell'Emilia Romagna, è inserito nell'Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità - Emilia Occidentale.

Casinetto de' Boschi, lato nobile
(foto di PR Boschi Carrega)
Il Casino dei Boschi
(foto di PR Boschi Carrega)
Scorcio del parco monumentale
(foto di PR Boschi Carrega)