I boschi del Parco sono costituiti prevalentemente da querce (cerro, rovere, farnia e roverella) e castagni; a questi si affiancano in misura minore carpini, ornielli e qua e là invasive robinie.
L'aspetto più suggestivo e caratteristico è tuttavia la frequente alternanza fra bosco e prato. I prati nel cuore dell'area protetta non sono coltivati, lasciando che l'erba cresca liberamente e possa offrire riparo e nutrimento a molti animali.
Vero dominatore di questo ambiente è il Capriolo che ama rimanere al margine del bosco per potersi nascondere rapidamente in caso di pericolo; al tramonto nelle radure non è infrequente scorgere le lepri, mentre la presenza del cinghiale, più elusivo, si desume dai segni che lascia nei campi che mette sottosopra alla ricerca di radici e tuberi.
Tra i mammiferi del bosco sono presenti oltre a ghiri, scoiattoli e altri roditori, anche diversi carnivori tra i quali ricordiamo la Volpe, e Tasso, Faina e Donnola tutti e tre della famiglia dei mustelidi. Molto comuni da osservare tra gli uccelli, la Poiana, il Gheppio, più legato all'ambiente prativo e diversi picchi abitatori dei tronchi morti; mentre di notte si odono facilmente i richiami dei rapaci notturni.