La folta formazione di querce e altre latifoglie che riveste le prime pendici collinari sulla riva sinistra del Trebbia, tra le più interessanti della fascia collinare piacentina, si è conservata sino a oggi per precisa volontà dei proprietari, che utilizzavano le radure aperte al suo interno per il pascolo di bovini di razza Limousine. Rovere, cerro e roverella dominano lo strato arboreo, mentre nel ricco sottobosco oltre a diverse belle piante erbacee nemorali, compaiono specie rare e protette come il giglio rosso e diverse orchidee (tra cui Platanthera clorantha).
Lembi di castagneto in abbandono rivestono gli angoli più freschi ai lati del rio Colombara.
Il suolo sabbioso, di colore giallo arancio e bruno rossiccio, e le lenti di ciottoli, anche di grandi dimensioni, testimoniano l'origine fluviale del substrato su cui si estende il bosco. Queste antiche alluvioni hanno subito intense alterazioni durante i passati periodi interglaciali caratterizzati da un clima caldo umido; le rocce che formano i ciottoli, tra i quali si riconoscono le litologie tipiche della Val Trebbia (ofioliti, arenarie, qualche ciottolo di granito), si spezzano tanto facilmente da poter essere tagliate a fette con un coltello.