Si è tenuto Sabato 3 Marzo 2018 alla Corte di Giarola a Collecchio, nel cuore del Parco del Taro, il convegno "Sguardi sulla biodiversità", organizzato dall'Ente Parchi del Ducato per presentare e condividere i risultati di recenti ricerche e studi di carattere naturalistico.
La fitta nevicata non ha scoraggiato i numerosi partecipanti che, con attenzione e partecipando attivamente al dibattito, hanno così potuto ascoltare i numerosi interventi in scaletta.
In apertura il Presidente Maggiali ha sottolineato il fondamentale ruolo del volontariato e delle associazioni ambientaliste come sostegno all'attività dell'Ente, ribadendo l'impegno per la conservazione della biodiversità in un quadro condiviso di sviluppo sostenibile.
Dopo che il Direttore Folzani ha inquadrato lo scopo del workshop si sono succeduti gli interventi tecnici, moderati da Marco Rossi, Responsabile Comunicazione dell'Ente, iniziando con i risultati delle ricerche entomologiche su alcune specie a rischio di estinzione realizzate grazie al Progetto Europeo LIFE Eremita di cui l'Ente è partner.
Mauro Allegri e Margherita Corradi hanno illustrato la complessa e preziosa attività dei due Centri di Recupero della Fauna Selvatica gestiti dall'Ente Parco, uno specializzato sui rapaci nel Parco dello Stirone e l'altro sulla Fauna Minore, al Parco Boschi di Carrega.
Grazie agli ornitologi Renato Carini e Massimo Salvarani è stato possibile conoscere i risultati dei monitoraggi sull'avifauna, condotti negli ultimi 3 anni grazie alla tecnica dell'inanellamento, nelle due stazioni di Laurano nel Parco Stirone e Chiesuole nel Parco del Taro, parti di una ben più vasta e complessa rete nazionale. I dati hanno evidenziato il delicato e fondamentale ruolo dei Parchi come corridoi ecologici e habitat di sosta lungo le rotte migratorie.
La relazione degli studiosi della società Hydrosynergy, incaricata di svolgere una ricerca e monitoraggio sullo stato di conservazione degli anfibi in alcune zone umide dei Parchi, ha evidenziato la fragilità di questi ecosistemi, spesso minacciati dalla immissione eccessiva di ittiofauna e dalla diffusione di "specie aliene" che mettono a rischio la sopravvivenza della fauna autoctona.
In chiusura il naturalista Emanuele Fior ha illustrato gli esiti del censimento "al canto" svolto nel 2017 per stimare e monitorare la popolazione di Occhione, un elusivo e raro abitante del Parco Fluviale del Trebbia.