Una passeggiata all'indietro nel tempo
Prima tappa del percorso è la bellissima chiesa di San Nicomede, eretta nel IX secolo per accogliere le reliquie del Santo. Già noto a partire dal VII sec., il luogo era meta di un intenso pellegrinaggio per le virtù terapeutiche attribuite all'acqua della sorgente Fonte Broccola (cioè traboccante) ivi presente, in grado di curare il mal di testa. La leggenda narra che i pellegrini, giunti da tutta Europa con un masso sul capo, guarissero bevendo un sorso d'acqua della sorgente. Nell'880 la chiesa venne costruita con i massi che nel tempo furono accumulati dai pellegrini nei pressi della sorgente.
Il sentiero prosegue nella fascia boscata formata da pioppi neri, roverelle, sanguinelli e sambuchi allargandosi talvolta in aree di sosta da cui si possono apprezzare le scarpate del canyon scavato dal torrente. Si raggiunge in breve la zona di maggior interesse geo-paleonotologico per la presenza di affioramenti fossiliferi presenti dalla località "Le Cascatelle" a monte (denominata così per la presenza fino agli anni '80 di cascate successivamente scomparse a causa dell'erosione da parte del torrente per l'estrazione di ghiaia e la successiva formazione del canyon) sino alla "curva dell'Arctica islandica" a valle (il luogo è chiamato così per la presenza di questo bivalve tipico di climi freddi e tuttora vivente nei mari del Nord).
L'importanza del sito è notevole poiché vi si colloca il limite Plio-Pleistocene, ossia il passaggio tra l'Era Terziaria e l'Era Quaternaria (datato a 1,8 milioni di anni fa), caratterizzato da un netto deterioramento climatico che provocò la scomparsa delle associazioni faunistiche ad affinità tropicale (rinvenibili a monte delle Cascatelle) e la colonizzazione da parte di "ospiti freddi" (a valle).
Appena più a valle del Museo all'aperto, sulle splendide pareti create dall'attività erosiva del torrente, è possibile ammirare uno dei più grandi nuclei riproduttivi di Gruccione presenti nel Nord Italia. Questo uccello migratore, dal variopinto piumaggio, giunge dall'Africa verso fine aprile e inizia quasi subito a costruire il proprio nido, costituito da lunghe gallerie scavate nei sedimenti sabbioso-argillosi; poi, dopo essersi accoppiato e aver allevato la prole per circa due mesi, riparte agli inizi di settembre verso i luoghi di svernamento.
Di fronte alla colonia dei gruccioni, sulla sponda sottostante l'ex inceneritore è presente un intervento di ingegneria naturalistica realizzato dal Parco nel 1998 per ripristinare da un punto di vista idraulico e bonificare un tratto soggetto a erosione in una zona tra le più importanti dal punto di vista paleontologico.
Dopo aver ammirato i fossili e questo spettacolare uccello si torna verso il parcheggio con la possibilità di sostare all'area attrezzata, provvista di panchine, tavoli e di un punto d'acqua.