(16 Gennaio 2018) - I giorni scorsi è terminato il censimento invernale degli uccelli acquatici nelle stazioni di monitoraggio dei Parchi del Ducato: tre le aree principali di controllo, nei parchi del Taro, del Trebbia e dello Stirone Piacenziano.
Il censimento è coordinato a livello nazionale da ISPRA (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e in Emilia Romagna da ASOER (Associazione degli Ornitologi dell'Emilia Romagna), l'attività nei parchi è stata seguita dall'Area Conservazione e Ricerca ed è una delle principali azioni di studio dell'Ente di gestione che prevede il monitoraggio dell'avifauna in diverse stagioni dell'anno.
La campagna invernale consente di valutare le presenze delle specie acquatiche, i cui spostamenti sono influenzati da numerosi fattori, fra cui il clima e lo stato di conservazione delle aree di sosta.
Le zone umide nei Parchi del Ducato sono da sempre rifugio di numerose specie: la presenza di aree con fitta vegetazione e di specchi e corsi d'acqua con diverse profondità e condizioni di corrente rendono i nostri parchi fluviali ambienti di grande interesse per i migratori e per le specie stanziali. In questo sono stati importanti i numerosi interventi di riqualificazione fluviale con la creazione di zone umide e rami laterali realizzati negli anni nel Parco del Taro e nel Parco dello Stirone-Piacenziano.
Il censimento annuale, per alcuni parchi giunto al suo ventiduesimo anno, fa parte del monitoraggio delle zone umide dell'Emilia Romagna nell'ambito del progetto internazionale IWC (International Waterbird Census) promosso dall'organizzazione Wetlands International.
I tecnici dell'Area Conservazione e Ricerca, con il supporto di circa venti volontari, hanno mappato il corso dei fiumi, gli invasi artificiali e i terreni agricoli che in questa stagione ospitano gli uccelli arrivati dalle regioni più fredde. Saranno esaminate tutte le segnalazioni, complete di specie, numero di individui, ora e direzione di volo. I dati sono ancora in corso di verifica, ma sono stati osservati più di duemila esemplari. Specie dominante, come sempre, il Germano reale, numerose anche le alzavole. Autentiche sorprese sono state, nel Parco del Trebbia, un numeroso gruppo di gru mentre, nel Parco del Taro, sono stati avvistati vari pivieri dorati.
Sono stati tanti gli aspetti positivi della ricerca, fra questi la partecipazione dei volontari, molto coinvolti nelle attività dell'Ente, la cui collaborazione è indispensabile; interessante anche la scoperta dei luoghi meno conosciuti e più "selvaggi" delle aree protette.
#parchidelducato