Oltre alle ofioliti, rocce magmatiche provenienti dai fondali dell’antico oceano (circa 200 milioni di anni fa), sono presenti diverse formazioni di origine sedimentaria, di età compresa tra i 30 e i 100 milioni di anni fa, tra cui argille, flysch, marne e arenarie che rendono il paesaggio “lunare”. Il particolare chimismo di queste rocce, ricche in ferro, magnesio e metalli pesanti, unito a condizioni microclimatiche ed edafiche estreme, ha selezionato una flora ricca di specie rare ed esclusive di questi substrati. La vegetazione è presente solo nella parte più bassa del monte.
Dalla cima del Monte Prinzera (736 m s.l.m.) si gode di una vista a 360° su tutta la valle e sui monti circostanti fino ad arrivare alle Alpi.
Sentiero Rosso - "Pro Natura e degli Zappatori": Il sentiero parte da una vecchia cava di ofioliti e dalle praterie ai piedi del Monte Prinzera, sale alla vetta lungo il versante occidentale riprendendo le storiche mulattiere di esercitazione militare realizzate dal "Genio Zappatori" della Scuola di Fanteria di Parma nel primo decennio del '900. Il percorso si inoltra nel mondo delle ofioliti, con scorci paesaggistici spettacolari sulla valle del Taro. E' il percorso che raggiunge la cima del monte. Altitudine: 556-736 m s.l.m.
Sentiero Verde: il sentiero parte dalla Strada della Cisa e sale tranquillo, sviluppandosi tra boschi e radure sulle pendici del Monte Prinzerotto proseguendo fino alla località Case Prinzera. Altitudine: 450-564 m s.l.m.
I percorsi rosso, verde, giallo e blu sono i sentieri ufficiali della riserva gestiti e manutentati dall'ente. Al momento, sul percorso giallo e blu non è presente cartellonistica e segnaletica, ma i sentieri sono ben visibili perché frequentati dagli escursionisti.
Nell'area sono presenti anche altri percorsi non creati e verificati dall'ente. Sono segnalati nella mappa con la linea tratteggiata rosa.
Il territorio della riserva presenta caratteristiche geomorfologiche che rendono i percorsi di difficile fruibilità (rocce scivolose e fango) in caso di pioggia o fondo bagnato. Si sconsiglia, quindi, di percorrerli in inverno o in giornate umide o piovose.