(17 Settembre 2020) - La Via Longobarda, detta anche Via (o Strada) Lombarda, costituì per secoli la via di collegamento tra la Lunigiana e le valli parmensi, valicando il crinale appenninico al Passo del Cirone.
Le sue radici storiche affondano nell'Alto Medioevo e sono strettamente legate all'espansione e al radicamento dei Longobardi nelle valli appenniniche, come testimoniano i documenti storici, le fondazioni religiose e civili, le architetture e i toponimi.
Come sempre accade per le strade medievali, la via era costituita in verità da un fascio di percorsi che formavano una "strada-territorio" che sul versante parmense si diramava dai centri pedemontani delle valli del Baganza e del Parma, per poi svilupparsi lungo il crinale divisorio tra queste ultime, fino a raggiungere il crinale.
Da qui la Via Longobarda procedeva con due possibili direttrici (che a seconda delle epoche prevalsero una sull'altra) verso Rocca Sigillina e Filattiera oppure verso Pracchiola e Pontremoli.
Per quanto riguarda il tratto parmense, la via Longobarda, si sta trasformando non solo in un percorso storico, noto, studiato e divulgato da studiosi, accademici e appassionati, ma anche in un vero e proprio percorso escursionistico che sarà tracciato, con un progetto coordinato dall'Ente Parchi del Ducato, tra la fine dell'estate e l'autunno del 2020.
Le tre direttrici iniziali (Sala Baganza, Felino, Torrechiara) confluiscono in un unico percorso prima delle alture del Monte Milano, dove nel frattempo si unisce anche la variante proveniente da Langhirano.
Qui la Via Longobarda prosegue lungo il crinale spartiacque Baganza-Parma, lambendo le cime del Monte Sporno e del Monte Montagnana, toccando quelle del Monte Cervellino e del Monte Polo per raggiungere infine il Passo Silara e da qui, attraverso il Monte Borgognone, il Passo del Cirone.
Una via dove storia e natura si intrecciano quindi in maniera strettissima, rendendo il percorso un viaggio nell'essenza stessa delle terre appenniniche.
Il terzo volume della collana "Cammini storici dell'Appennino parmense" (disponibile con Gazzetta di Parma dal 18 settembre) presenterà in anteprima assoluta il percorso in corso di segnatura sul versante parmense, proponendo anche la sua naturale e altrettanto entusiasmante conclusione in terra toscana, con le due citate varianti di Filattiera e Pontremoli.